Sea And Solitude..., (maybe)

Il mare... quel giorno dovevo andare al mare con lei... non ho più saputo niente di lei da quel giorno, e non sono andato al suo funerale per scelta. Ma ho ucciso quel tizio. Ongawa, il suo nome. L'ho vendicata, ma ora devo pensare ad una nuova vita. Avevo bisogno di un pò di svago, Così richiamai le mie ali e mi misi a bagnare sul pelo dell'acqua. Ad ogni battito d'ali l'acqua schizzava da ogni parte, bagnandomi la maglietta ed i pantaloni. Vabbè, per tutte le volte che ho fatto questo "giochetto", oramai avevo comprato 40 copie del mio abbigliamento usuale, e me ne portavo sempre uno in una busta. Ovviamente essa era rimasta sulla spiaggia. Osservavo il sole che stava tramontando oltre l'acqua, e pensai a quanto sarebbe stato bello vederlo da vicino. Avevo tanta voglia di avvicinarmi, ma poi mi sarei stancato troppo, e sarei finito come Icaro. Che idiota quell'uomo, ora che ci penso. Aveva le ali e non ha pensato ai rischi. Ci sono alcune versioni che dicono che anche Icaro fosse un Angelo, Ikarius. Non ci ho mai creduto, però è fantasioso, devo ammetterlo. Continuai il mio volo a pelo d'acqua, sperando che non arrivasse nessuno a strascassarmi le palle disturbarmi

Decisi di girarmi, per tornare sulla spiaggia. Vidi una figura, considerato il colore dei capelli, supposi una donna. In ogni caso è qualcuno che mi aveva visto nella mia vera forma, ciò che volevo evitare. A questo punto tanto valeva cercare di fare amicizia. Sbattendo le ali, mi avvicinai alla ragazza, con i piedi appena appoggiati sulla superficie dell'acqua, che si increspava ad ogni battito d'ali. La osservai attentamente. Gli occhi erano praticamente due fessure. Da questo ne supponevo due cose: shikigami oppure ibrido.
-Accidenti, mi hai scoperto. Piacere, io sono Mail. Tu invece sei?-Dissi. Ormai non valeva la pena inventare scuse, e sebbene fossi normalmente scontroso e menefreghista, quella ragazza mi incitava sicurezza. E poi, cosa poteva impaurirmi in un posto in cui tutti erano un pò strani?

-Ops, deve esserci stato qualche problema quando mi hanno cacciato dal Paradiso. Non riesco ancora bene a vedere le "forme" Però gli occhi li avevo notati, è già qualcosa.-Dissi. Devo ammettere che non avevo notato che era praticamente nuda, mi soffermavo sui dettagli. Perciò mi ero soffermato sugli occhi, di un azzurro intenso e con pupille sottilissime, simili a quelle dei serpenti.
-Sono stato asciutto per troppo tempo.-Ghignai, per poi alzarmi in volo, fino a superare l'altezza del sole, che stava cadendo dietro l'orizzonte, ingiallendosi sempre di più. Dunque ritirai le ali, e caddi in picchiata, fino a toccare l'acqua, e atterrare con uno "splash" molto sonoro. L'acqua fredda mi bagnò maglietta e pantaloni, rendendomi difficili i movimenti, ma fino ad un certo punto. Risalii verso la superficie, prendendo fiato con grandi boccate. Quando ebbi finalmente ripresto fiato, mi rivolsi alla ragazza, ancora rossa in volto.
Allora è come pensavo... sei una shikigami, sbaglio?

-Bene, sono lieto di affermare che...Non ci ho capito niente. In pratica, non sei una Shikigami. Peccato però, l'occulto mi è sempre interessato.-
-Soprattutto considerato che tu SEI occulto, idiota!-La solita vocina nella testa.Sorrisi imbarazzato, grattandomi la nuca con la mano. Mi ricordava Sayu, in qualche modo. In quale modo, però? -"Ai posteri l'ardua sentenza"- Pensai. Poi mi chiese a quale razza appartenessi. -Allora siete proprio come le leggendi Cino-Giapponesi vi descrivono, saggi e fortunati. Anche se il tuo non è stato proprio un'incontro fortunato, direi. Si, sono un'Angelo Nero.-Sorrisi di nuovo, per poi rabbuiarmi un attimo. La domanda che mi aveva fatto non poteva certo rendermi felice.
-Ho ucciso il mio migliore amico, gli ho strappato le ali, ed ho buttato giù dal cielo il suo corpo. Esso è caduto nelle vicinanze di Tokyo, ed è stato motivo di scalpore per molte settimane. E' diventata una notizia quasi mondiale. Non fosse stato per la CIA, che ha messo a tacere tutto, sarebbe ancora sulla bocca di tutti. Sono ancora considerato un criminale, lì sopra. Di tanto in tanto qualcuno scende per cercarmi, ma se non tiro fuori le ali riesco ad individuarli e stare attento. Può non sembrare, ma sono mediamente intelligente. Dovendo dare una percentuale, direi che per il 40% sono più intelligente della gente normale. Che detto qui, nelle vicinanze del St. Douglas, è come ammettere di essere completamente tonto. O sbaglio? Tu invece, sei nata da una fiaba, o si è schiuso l'uovo?-Sorrisi, ovviamente stavo scherzando.-Ti confesso che i draghi mi hanno sempre affascinato...-Conclusi infine. Attesi una sua risposta

-Fantastico! Allora aspetto con impazienza il giorno in cui incontrerò un altro drago! Che probabilmente sarà il giorno nel mai del mese del poi.-Rimasi colpito da ciò che disse.
-Noi che prendiamo forme umane possiamo anche unirci con gli umani.-Al chè le chiesi:
-Se ti unisci con un'umano, quante possibilita ci sono che il bambino o bambina sia un drago?-
Prima di dirmi una qualunque risposta, mi chiese informazioni. Su di lui.
-Si chiamava Kahil. Era effettivamente il mio migliore amico, ma io e lui abbiamo sempre avuto idee contrastanti. Quando decisi di chiedere al "sommo lui" di farmi andare sulla terra, ed "egli" rifiutò, poichè ero uno dei migliori angeli, decisi di provarci con la forza. Mi ritenevo più forte di "lui", grazie anche al potere che Lucifero mi aveva dato, dopo un accordo. Però Kahil cercò di fermarmi, e fui costretto a combattere con lui. Proprio come pensavo, ebbi la meglio sul ragazzo, gli presi le ali, e le apposi alle mie, tramite un rituale particolare che pochi Angeli sanno. Però venni scoperto, le mie ali furono tinte di nero e venni cacciato dal Paradiso per "alto tradimento". Non è esattamente vero, e soprattutto vorrei capire, se fossi riuscito nel mio piano, sarebbe stato...non so, "sommo tradimento" o roba del genere?-Dissi saltando fuori dall'acqua e rievocando le ali. Volevo controllare che non si fossero bagnate. Ed effettivamente non lo erano. Per fortuna!

-100% Drago...- risposi a bruciapelo...
-Siamo creature strane, non trovi?- dissi ridacchiando... la nostra fisionomia era realmente interessante e misteriosa...
-Ciò significa che tu hai quattro ali????- chiesi sbalordita... ne aveva solo due, a vederlo...
iniziai a sentirmi imbarazzata... volevo uscire dall' acqua...
-Hey, andiamo a parlare là, sulla spiaggia, mi sento a disagio qui...- suggerii arrossendo visibilmente...

-Avrei potuto, se avessi voluto. Ma sarebe stato molto più lungo e doloroso. L'aggiunta delle ali è un rituale per il quale bisogna avere una fortissima resistenza fisica e morale. alcuni angeli hanno perso conoscenza, oppure si sono dissolti. Invece il rituale dell'apposizione delle ali permette di riversare un paio di ali in un corpo. Nel caso in cui questo corpo abbia già un paio di ali, esse si addizioneranno a quelle esistenti, ma integrandosi in esse, rendendole più resistenti, forti e veloci. In poche parole ho un paio d'ali che vale per 3.-Le dissi sorridendo. Quando mi chiese se trovavo i draghi strani, le risposi semplicemente:
-No, per me non siete strane creature,ma più che altro creature che sono state privilegiate a nascere con un potere così grande.-Infine, quando mi chiese di tornare a riva, annuii e rievocai le ali, per volare dolcemente fino a riva. Presi la mia busta con attenzione, utilizzai il mio potere per creare un turbine d'acqua che mi coprisse e facendo attenzione a non bagnare anche i vestiti asciutti, mi cambiai velocemente. Poi feci tornare l'acqua al suo posto. Devo ammetterlo, il mio potere mi era molto utile in questo tipo di occasioni.

Corsi verso Dragon, lasciando i vestiti bagnati sulla sabbia. -Fantastico, così si insabbieranno per bene.-Pensai mentre correvo. Arrivato accanto alla ragazza, che era vestita (più o meno) questa volta, mi misi ad osservare, seduto con le gambe penzoloni dallo scoglio, quel fantastico spettacolo che era il tramonto. Una lacrima fugace, ripensando a Sayu. La sua sagoma mi apparse dentro il sole luminoso del tramonto. Purtroppo tutto mi ricordava lei, in questo momento...Asciugata quella lacrimuccia ribelle, mi girai verso la ragazza, che, vista da vicino, ora sembrava una di quelle ragazze-immagine che si vedono in giro nei fumetti.
-Magari è una domanda scortese, ma... quanti anni hai?-Le chiesi sorridendo.

-Pffffffffff...- risi nel modo più sguagliato possibile...
-Bèh... posso dire di aver stretto la mano a Carlo Magno, se ti può dare un'idea della mia età- gli dissi, poi continuai a ridere... -Il fatto è che sono ancora giovane... noi draghi non conosciamo morte per cause naturali, in breve, muoriamo solo se uccisi- spiegai.
Il tramonto era stupendo, e, dopo scherzi e risate, l'atmosfera aveva preso un ché di nostalgico... anche Matt lo aveva percepito... mi sembrava in qualche modo triste...
Tornai a guardare il tramonto, i capelli rosei cromati di azzurro fluttuavano nella brezza marina... il che era quasi commuovente.
-Te, invece?, Mi devi ancora dire come sei diventato un angelo... come è stato il tuo primo incontro con lo shinigami?-

-Più o meno mille anni, dunque. Sei una giovincella, al mio confronto.-Sorrisi girando la testa verso lo scarlatto cielo, e allo spettacolo che mi si poneva avanti. La luce del sole, riflessa nell'acqua, lo faceva sembrare ancora più grande e luminoso. Non c'è che dire, la natura fa delle cose meravigliose...
-Io sono nato così. Quando "egli" creò il cielo, la terra, Paradiso eccetera eccetera, creò anche me, usando il fuoco e l'aria. Alla mia creazione, però, anche Lucifero contribuì, prendendo l'ombra. Forse è per questo che sono coraggioso, ma sadico e menefreghista alle volte. Però l'incontro con lo "shinigami supremo" o Dio che dir si voglia, è stato moltointeressante. Sapevo cose che voi umani non sapete, ma prima di essere cacciato per la mia "rinascita" sono stato "lavato" da ogni ricordo. Brutta cosa, ma fa bene non sapere proprio tutto.-Dissi sorridendo e osservando di nuovo il cielo rosso e poi di nuovo la ragazza, sorridendo ancora. Inavvertitamente le sfiorai una mano, e la ritrassi subito.