Quando non hai proprio nulla da fare..

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‚m o e ~
view post Posted on 30/3/2010, 19:05




Johann Sebastian Lange

Quella era una mattina noiosa. Hacchan, come avevo iniziato a chiamare mio fratello Hans, era spreduto per la scuola e non avevo voglia nemmeno di pensare a dove poteva essersi cacciato, nè di cercarlo.
Camminando a testa bassa, guardando i lacci dei miei stivali alti svolazzare e rimablazare sul tessuto bianco avevo picchiato contro qualcosa di duro e freddo: una porta. Così mi ero imbattuto in uno strano negozietto che profumava di dolci. Forse dire profumo era sbagliato, dato che quell'dore decisamente troppo forte era fastidioso per il mio nasino delicato.
Entrato in questo "negozio" pieno di dolcetti e caramelle di ogni tipo e colore, contenti certamente qualche chilo di coloranti dannosi per il mio fisico, mi avvicinai al bancone vuoto. Oltre alle mille zuccheratissime caramelle e a quell'odoraccio diolciastro e irritante non c'era nulla. Nè una persona, nè qualcos'altro. Ciò non mi disturbò minimamente: ero abituato a stare da solo e ci stavo anche bene. Mi guardai attorno per vedere se ci fosse qualcuno ma non si presentava ancora nessuna persona.. Mi rassegnai buttandomi su uno sgabello e iniziando a giocare col cellulare.
Senza dubbio non avevo nulla da fare e non volevo fare nulla, coè, avrei voluto trascorrere le giornate a oziare beatamente e a guardare la tv.. ma la noia mi aveva spinto in quel negozietto fin troppo caramelloso e pieno di cose "carine", tipiche delle ragazze..



Edited by ´moecch - 19/4/2010, 21:08
 
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Cloud Nyne
view post Posted on 11/5/2010, 13:56




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Jun Kaze
Anche se ero arrivata solo quella mattina, avevo già sistemato tutti i bagagli e, non avendo altro da fare decisi di perlustrare i dintorni. Girando senza una meta ben definita finii per imbattermi in un curioso negozio di dolcetti.. I miei pensieri andarono subito a mio fratello.. Adorava i dolci.. peccato che fosse rimasto in Giappone.. Guardando fuori dalla vetrina mi venne una strana voglia di zuccheri, così decisi di entrare.
"C'è nessuno..?" chiesi aprendo la porta del negozio. Non ricevetti risposta, ma entrai ugualmente per dare un'occhiata.. al massimo avrei scoperto che era chiuso.


 
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‚m o e ~
view post Posted on 11/5/2010, 20:11





Mentre stavo ancora aspettando che qualche anima pia apparisse, la porta si aprì cigolando. Una tizia esageratamente alta entrò. A dir la verità la scambiai prima per un ragazzo, ma guardando più sotto capii che era una femmina. alzai gli occhi al cielo, chiedendo a chissàchi il perchè di quell'incontro.
anche se non amavo molto i dolci presi un marshmellow dal contenitore che avevo accanto. Lo morsi con malgrazia, sporcandomi un pò la bocca. Rimasi con il dolcetto in bocca e, con un'espressione annoiata, guardai la ragazza entrare.
Non mi parve molto fredda come la prima impressione mi aveva fato credere, la sua voce dal tono non troppo alto, non era quella squillante e gelida che mi immaginavo.
«ci sono io..» dissi, senza fissarle il volto, bensì le scarpe. Arricciolai un ciuffo dei miei candidi capelli a un dito, li lasciai andare lentamente osservando il piccolo ricciolo che era venuto. Sogghignai compiaciuto. Ero pazzo. questo è quanto.


 
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Cloud Nyne
view post Posted on 12/5/2010, 13:17




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Jun Kaze
Quando entrai una fievole voce rispose alla mia domanda di prima. Dovetti restare sulla soglia per qualche secondo affinché i miei occhi si abituassero al cambiamento di luce e, quando fui in grado di vederci chiaro, mi accorsi della presenza di un ragazzino.
Stava mangiando un marshmellow e al contempo mi fissava gli anfibi.
Era seduto su uno sgabello ne dedussi che non fosse il proprietario del negozio..
"Ciao.." dissi prendendo un candito e sedendomi vicino a lui..



 
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‚m o e ~
view post Posted on 17/5/2010, 15:48





Quella ragazza non mi ispirava per nulla simpatia. Era troppo alta e io troppo basso. Molte persone non avrebbero capito quella sottile differenza che per me valeva molto.
La guardai di sottecchi, non le sorrisi, morsi solo un'altra volta il dolcetto che avevo in bocca e lo masticai in silenzio.
L'unico suono che si poteva scorgere era un leggero fruscio del vento, proveniente dalla finestra aperta che faceva entrare un'arietta fresca. Per il resto, non c'era nessun rumore. Ad un certo punto, un debole 'ciao' ruppe il silenzio. Non ebbi la minima voglia di rispondere. Feci un cenno del capo per salitarla poi iniziai a lamentarmi per il soffocante caldo che c'era quel giorno.
«YAWN! Con tutto questo stupidissimo caldo non posso neanche dormire.. appena posso me ne torno a casa: preferisco i miei massimi dieci gradi che questi cinquanta anche nel cuore dell'inverno! Poi non capisco, perchè sono dovuto venire qui? Cos'ho fatto di male? Ora sono costretto a stare in uno stupido negozio di dolcetti con accanto una tizia che è alta due volte me! Per di più quell'inutile di Hacchan è morto e non si trova da nessuna parte!» battei un piungo sul tavolo, indignato per quello che stava succedendo quel giorno.

 
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4 replies since 30/3/2010, 19:05   302 views
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